IL NOSTRO FEGATO

L’ORGANO

Il fegato è il più grande organo ed al contempo la più grande ghiandola del corpo umano. Esso rappresenta dal 2% al 5% del peso corporeo nell’adulto avendo esso stesso un peso di circa 2 kg (da 1,8 a 2,1 kg nella femmina e da 1,9 a 2,3 kg nel maschio). 

Figura 1. Il Fegato. Posizione nella cavità addominale ed anatomia.

Il fegato possiede un ruolo fondamentale nel metabolismo, nell’immagazzinamento di un terzo del glicogeno corporeo, dal quale viene ricavato il glucosio, una fonte di energia rapidamente disponibile, soprattutto per il cervello, avido consumatore. Il fegato si occupa della sintesi di molte proteine del plasma, della rimozione delle sostanze tossiche, sia prodotte dall’organismo sia di derivazione esterna e produce la bile, necessaria per l’emulsione dei grassi durante la fase digestiva. L’organo è ricoperto da una capsula connettivale, detta capsula di Glisson, che lo protegge, la superficie epatica è liscia e soffice, di colore rosso-brunastro. Tale aspetto può variare in caso di alcune patologie, ad esempio nei soggetti, spesso obesi, affetti da steatosi può apparire giallastro, a causa della accumulo di grasso. Nel caso di cirrosi, il fegato appare granuloso ed irregolare, di consistenza soda e di colore giallo biancastro. 

Il fegato, secondo la distinzione classica, è suddivisibile in quattro lobi: destro, sinistro, quadrato e caudato. Esso è irrorato dalla arteria epatica e possiede due sistemi venosi, quello portale e
quello delle vene epatiche. Il sistema portale, costituito dalla vena porta, convoglia il sangue delle apparato intestinale, quindi ricco in nutrienti ma con anche alcune sostanze potenzialmente nocive, direttamente al fegato che avrà il compito di metabolizzarle, detossificarle, se necessario eliminarle.  Poco prima di entrare nel parenchima epatico, la vena porta si divide in sinistra e destra, con la destra di calibro maggiore rispetto alla sin
istra. Le tre vene epatiche (sinistra, media e destra) tributarie della vena cava inferiore, costituiscono il secondo sistema venoso del fegato

Figura 2. Il Sistema Portale. Il sangue refluo dal tubo digerente confluisce nella vena porta, un vaso di grosso calibro che penetra nel fegato.

LE CELLULE

L’unità funzionale del fegato è il lobulo epatico che si estende ad una vena centrale che sbocca nella vene epatiche e poi nella vena cava. Esso è costituito da numerose trabecole di epatociti, le principali cellule del fegato, che dalla vena centrale si irradiano verso l’esterno come i raggi di una ruota.  Gli epatociti sono le cellule principali del fegato, quelle che svolgono la quasi totalità delle sue funzioni metaboliche. Esse costituiscono quasi l’80% del volume, hanno una forma poligonale con grandi nuclei, spesso anche più di uno. Ogni trabecola ha lo spessore di due cellule e tra le file di cellule si trova il canalicolo biliare che sboccano nei dotti biliari terminali, decorrenti nei setti che separano i lobuli epatici adiacenti.

Figura 3. Organizzazione del lobulo epatico.

Nei setti decorrono pure le venule portali dalla quali si diramano i sinusoidi epatici, i quali, appiattiti e ramificati si estendono tra le trabecole per riversarsi nella vena centrolobulare. Gli epatociti non aderiscono ai sinusoidi venosi, ma ne sono separati da un piccolo spazio detto spazio di Disse, ove sono contenute prevalentemente fibre di collagene di tipo I, III e IV e vi si estendono i microvilli dell’epatocita, nonché le terminazioni nervose. Vi è notevole possibilità di scambio tra gli epatociti e i sinusoidi venosi, sia grazie alla maggiore superficie di assorbimento garantita ai primi dai microvilli, sia alle fenestrazioni presenti nei sinusoidi venosi. Isinusoidi venosi sono tappezzati da due tipi cellulari, le cellule endoteliali e le cellule di Kupffer. Queste ultime, sono i macrofagi del fegato, presentano numerose estroflessioni tipiche delle cellule della linea dei macrofagi che si estendono nel lume del sinusoide. La loro funzione è quella di fagocitare eventuali detriti presenti nel sangue in afflusso agli epatociti, e possono anche stimolare una reazione immunitaria, se necessaria, mediante la secrezione di numerosi fattori e di citochine.

Tra le lamine, alla base degli epatociti, si trovano le cellule stellate, chiamate così per la loro forma stellata o irregolare. Il loro compito è quello di secernere le principali sostanze costituenti la matrice extracellulare, tra cui collagene di tipo III e reticolina. Sono fondamentali nella rigenerazione del fegato a seguito di lesioni o interventi chirurgici poiché secernono fattori di crescita responsabili della buona capacità di rigenerazione del fegato.

Figura 4. L’organizzazione delle cellule all’interno del lobulo epatico

LE FUNZIONI

Si possono distinguere in 3 aree principali

  • Funzioni vascolari di riserva e di filtrazione
  • Funzione secretoria
  • Funzione metabolica

Nello specifico il fegato possiede una grande capacità vascolare, costituisce una sorta di bacino di riserva che può essere utilizzato per regolare il volume, flusso e quindi pressione ematica. Una tra le funzioni più note è senz’altro la produzione e secrezione della bile che riversata nel duodeno serve per l’emulsione dei grassi durante la fase digestiva. Parte viene accumulata nella cistifellea.

Come menzionato in precedenza il fegato essendo uno dei magazzini del glicogeno, sarà anche responsabile della sua produzione e degradazione in glucosio tramite due processi chiamati glicogenosintesi e glicogenolisi, rispettivamente.  Il fegato si occupa della sintesi di glucosio a partire da amminoacidi, del metabolismo delle proteine e della demolizione di importanti ormoni come l’insulina. Il fegato produce numerosi fattori della coagulazione nonché alcune delle proteine plasmatiche, come l’albumina.

Importanti sono le funzioni epatiche relative al metabolismo lipidico, infatti questo è l’organo deputato alla sintesi dei trigliceridi e del colesterolo. Inoltre è parte del sistema di traffico lipidico che coinvolge le lipoproteine plasmatiche, chilomicroni, very low density lipoprotein (VLDL) e le high density lipoprotein (HDL).

Il fagato, oltre ad immagazinare glicogeno, possiede una riserva di vitamina B12ferro e rame.

Il Fegato demolisce l’emoglobina, dalla quale deriva la bilirubina che se non correttamente metabolizzata ed eliminata può causare ittero nei neonati, che se prolungato può causare serie complicanze.  Il fegato demolisce inoltre molte delle più comuni sostanze tossiche, l’ammoniaca, derivata dal metabolismo proteico, la quale viene trasformata in urea, l’alcool, farmaci ed altre sostanze tossiche.  

FONTI

The liver biology and pathobiology, 4th ed., Irwin M. Arias, 2001 Lippincott Williams and Wilkins

Trattato di Fisiologia medica, III ed., Arthur C. Guyton. 1987 Piccin.

LICENZE IMMAGINI

Figura 1. Modificata da: T Sheasby, CC BY-SA 3.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0>, via Wikimedia Commons e BruceBlaus, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

Figura 2. Licenza libera Pixabay

Figura 3. Hepatic_structure.png: Boumphreyfrderivative work: Adert, CC BY-SA 3.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0>, via Wikimedia Commons

Figura 4 Originally by Frevert U, Engelmann S, Zougbédé S, Stange J, Ng B, et al. Converted to SVG by Viacheslav Vtyurin who was hired to do so by User:Eug., CC BY 2.5 <https://creativecommons.org/licenses/by/2.5>, via Wikimedia Commons