L’OBESITÀ E LA SINDROME METABOLICA

Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità del 2021, il 50% degli adulti e il 30% dei bambini ed adolescenti del mondo sono sovrappeso oppure obeso (Figura 1.)

Figura 1. BMI medio nella popolazione adulta nel mondo. Dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. https://www.who.int/data/gho/data/themes/topics/topic-details/GHO/body-mass-index 

Figura 2. Percenuale di bambini in sovrappeso ed obesi in Italia. Giallo indica sovrappeso, arancio indica obeso.

In Italia 1 persona su 10 è affetta da obesità (18 milioni di adulti in sovrappeso e 5 milioni obesi). Drammatica è la situazione dei bambini con 3 di loro su 10 in sovrappeso e fra questi 1 risulta obeso (Figura 2).

Le proiezioni sono allarmanti: negli ultimi trent’anni l’incidenza del sovrappeso e dell’obesità è aumentata del 30 e 60% rispettivamente; nel caso in cui si continui con questa tendenza fino al 2030 potremmo assistere al raddoppiare della loro prevalenza, coinvolgendo il 70% della popolazione mondiale. Numeri preoccupanti, ma fortunatamente ogni uno di noi può aiutare a modificare questo trend diffondendo informazione sulla corretta alimentazione e l’importanza di avere uno stile di vita salutare. Ciò contribuirà di conseguenza a ridurre l’impatto non solo clinico, ma anche economico che l’obesità rischia di avere sulla nostra società: dobbiamo infatti tenere conto del fatto che essa predispone a stati infiammatori cronici, all’insorgenza di patologie allergiche e della sindrome metabolica, favorisce oltretutto malattie neurodegenerative, aumenta il rischio di cancro e quintuplica la possibilità di sviluppare diabete.

Noi alla FIF cerchiamo di creare e divulgare informazione riguardante la manifestazione a livello epatico della sindrome metabolica, cioè la steatosi epatica non alcolica. È importante far conoscere che la sindrome metabolica è caratterizzata dalla coesistenza di almeno tre alterazioni metaboliche ed emodinamiche (tra queste pressione arteriosa, colesterolo Hdl, trigliceridemia, glicemia), le quali rappresentano un fattore di rischio poiché impattano negativamente sul nostro organismo, principalmente causando problemi a livello cardiovascolare (situazione ad alto rischio di infarto e di ictus) ma non solo, visto che predispone all’insorgenza di malattie croniche oppure di diversi tumori: ovaio, mammella, prostata, fegato e pancreas tra altri Figura 3.

In conclusione è importante ribadire che la prevenzione è fondamentale, attuata grazie al mantenimento del peso forma, di un’attività fisica adeguata e di una dieta bilanciata.

Figura 3. La condizione di obesità è un fattore di rischio per molti tipi di cancro. Tratta da https://www.cancerresearchuk.org/

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Figura 1. Tratta da https://www.who.int/data/gho/data/themes/topics/topic-details/GHO/body-mass-index

Figura 2. Licenza creative commons 

Figura 3. Licenza creative commons, tratta da https://www.cancerresearchuk.org/